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Domenica delle Palme, metafora della vita
Sapete perché c'è così tanta vita in questa mattina della Domenica delle Palme?? sì, in parte perché Siviglia presenta in anteprima la vita. Le piazzette dei quartieri aprono le mani degli alberi che sono stati lanciati perché la domenica delle Palme la luce abbia nuovi colori. La città debutta ragazze, le ragazze fanno l'amore per la prima volta, ama le prime carezze, le carezze sprigionano profumi di mandorle caramellate attraverso la Puerta de Triana, di vecchie torrijas dal bancone borghese di Ochoa, accanto al corridoio della trama delle sedie in via Sierpes. La città apre l'aria, L'odore di sparto esce da quella cintura enorme di Nazareno in tunica nera con la coda che sembra gettata sul pavimento dei palchi di Plaza de Dan Francisco, scatole che sono come tutta Siviglia, come tutta la Pasqua, due metà eternamente riconciliate, due opposti in continua sintesi. Per terra ci sono le stuoie di sparto nuovo, con le sedie di Quidiello, come una confraternita del centro. Sulle ringhiere ci sono le albicocche rosse, con i colori della tunica a coda di una confraternita di quartiere.
Ma non sai perché?, in aggiunta a quelli, c'è tanta vita in questa mattina della Domenica delle Palme? Perché inizia la lunga metafora della vita dell'uomo nella città che è la Settimana Santa. c'è tanta vita, che oggi al mattino è come se la città gravida uscisse dai conti, i resoconti della lunga gestazione della Quaresima che le cappellette hanno portato sui banchi dei bar delle case confraternite. Se riporti indietro i conti di nove mesi, vedrai che la città deve essere rimasta incinta una mattina di giugno, con rosmarino, quando Dio era sulla strada tra le campane. Da tanto amore per le nostre cose che c'era quella mattina del Corpus Domini, un essere avrebbe cominciato a prendere vita., che era un sogno di varales che guardava Santas Justa e Rufina camminare dal fabbro accanto alla Giralda.
Oggi è il giorno in cui la città nasce eternamente. Ecco perché festeggiamo il Natale così poco qui. Cosa c'è di più Natale della Domenica delle Palme? Quale vigilia di Natale può essere più buona dell'alba? Dio nasce nella Betlemme di Siviglia tra pastorelli vestiti di cappucci bianchi mentre scende la rampa di El Salvador a cavallo di un asino. Gli angeli costieri stanno dando gloria a Dio questa mattina sulle alture della Giralda, che la palma che l'arcivescovo gli ha lasciato dopo la processione capitolare per Gradas Bajas si è trasformata in bronzo.
Ecco perché oggi ci sono tutti i figli di tutte le vite, tutti i bambini che eravamo, giocando sulla rampa del Salvador in attesa di chiedere la prima caramella al primo Nazareno. è che la vita inizia oggi. Da quel primo Nazareno, tutto sarà fugace come una vita. Se la Pasqua nasce proprio oggi, durante l'infanzia, domani, lunedì, sarà già un ragazzo che comincia a gallare e che aspetterà una ragazza per andare alla Vergine del Museo sulla piattaforma. quel ragazzo, il martedì, sarà un uomo che assiste alla Buona Morte di un uomo. Avremo già sposato la città in festa, non capiamo come potresti vivere senza di essa. Senza rendercene conto avremo compiuto i trent'anni del Mercoledì Santo, giorno che è quell'età in cui non si ricorda più il bambino della Domenica delle Palme. Il Giovedì Santo arriva velocemente come quaranta, lo colleghi al venerdì del cretino, con quella mattina presto in cui pensi che il corpo continuerà a risponderti come la Domenica delle Palme, e hai persino il coraggio di unirlo al venerdì pomeriggio, in cui la fatica delle gambe ascoltando il muñidor de La Mortaja ti racconta l'età che ha davvero su di te la vita che hai vissuto in una settimana, e sta annunciando ciò che sta arrivando, quello Questo, vita o Pasqua?, sta iniziando a finire. Quale giorno dell'intera settimana passa prima del pomeriggio del Venerdì Santo?? Quando ti rendi conto, Non solo la Soledad di Dan Buenaventura è emersa dal patio segreto del suo convento, è che è già entrato, Come è entrata La Carretería?. E non voglio nemmeno dirtelo presto, quasi senza pensare, in un batter d'occhio, che quando ce ne accorgiamo è già sabato e siamo davanti al Paso de la Canina.
Antonio Burgos / scatola
Il mondo, 23 marzo 1997
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